Per chi si sente un po’ esploratore di tendenze e vuole uscire dai circuiti tradizionali di questa settimana, c’è una zona nuova, alternativa a quelle più’ famose, che ho visitato ieri sera in occasione dell’ inaugurazione. Lo definirei il Fuorisalone degli olandesi. Dietro la stazione di Lambrate si svolge la quinta edizione di questa rassegna dedicata ad artisti emergenti nel mondo del design ed organizzata da OiD, società olandese che ha esportato il format anche a Berlino in occasione di un evento di settore. L’esordio del 2010 ha visto 22 espositori e circa 33.000 visitatori; nel 2013 è arrivato a 135 espositori e circa 80.000 visitatori. numeri che evidenziano una crescita esponenziale che mi pare non si fermi neanche nel 2014, poiché le strade di questa zona post industriale sono davvero piene di gente, specialmente stranieri. grandi capannoni riadattati per l’ occasione a spazio espositivo regalano un’atmosfera diversa da quella che siamo abituati a vedere per il Fuorisalone. carina l’idea di dotare la stampa di piccoli adesivi per votare i designer preferiti lungo il percorso. Dentro uno degli spazi di via Ventura sono rimasto colpito da un’installazione particolare: un enorme sound system composto da casse colorate e decorate nei modi più’ strani; essendo appassionato di musica non potevo restare indifferente di fronte ad un’opera così’ inconsueta e quindi, oltre a votarla col mio adesivo, mi ha fatto piacere conoscere l’autore: Daniel Gonzàlez, argentino, simpatico e caloroso, mi spiega che l’idea è nata da un incontro con la stilista Patrizia Pepe. Criminal Aesthetic Fashion Soundsystem è composto da 50 pezzi unici e colorati con piccoli spunti di riflessione uniti ad un pizzico di ironia, come nel caso di un asino che si sente cantante. Guardate le foto dell’ installazione nella gallery dell’evento. Dopo aver visitato una galleria a tema fetish, attraverso la strada e mi sembra di entrare ad una sorta di party per creativi stranieri. musica elettronica, birra alla spina che scorre e un capannone enorme che mostra ancora i segni del suo passato con alcune macchine industriali abbandonate; ogni spazio è stato riempito con esposizioni di designer alternativi: certamente nessuno di questi ragazzi avrebbe avuto l’opportunità di entrare nei circuiti più’ centrali del Fuorisalone, ma qui hanno una chance di far conoscere il proprio lavoro. la via adiacente presenta uno spazio dedicato ai designer berlinesi con un elettrauto ed un’officina che divengono gallerie d’arte molto sui generis: una è completamente rivestita di carta stagnola e popolata di parecchia gente intenta a bere birra e chiacchierare amabilmente. sembra proprio di non essere a Milano. Concludo il mio tour e mi resta il rammarico di non poter proporre questa zona per una visita serale agli amici poichè, ad eccezione del mercoledì’ in cui si inaugura, gli spazi espositivi negli altri giorni chiudono alle 20. siete ancora in tempo a visitarli nei pomeriggi del weekend che chiuderà la settimana del Fuorisalone milanese. testo e foto di Christian Santi clicca qui per vedere la foto gallery